Quanta felicità intorno a me, sembra quasi io sia l’unica persona che non riesce a trovarla, l’unica che quando pensa di averla trovata dura il tempo di un istante.
Sono quello che quando pensa di averla trovata non ne può fare ameno, la “sfrutto” ventiquattro ore al giorno, per paura che possa andar via, la cerco se non c’è, se si assenta.
Devo smetterla di essere felice, di trovare in altre persone il sorriso, la serenità, i sogni, devo smetterla di nutrirmi dell’impossibile, devo smetterla perche ci ho già provato, e il risultato finale è stata l’infelicità.
Devo riprendere a volare, a volare basso dove nessuno può vederti, di notte dove nessuno può colpirti, tra alberi e fili d’erba, e mai verso quel sole che tanto cercavi.
Devo smetterla di incolpare, di prendermela con chi per natura è abituato a deludere, devo smetterla di dare la possibilità di condividere ciò che voglio, o che vorrei.
Devo smetterla di essere una cavia e pagare i sbagli degli altri, quelli che io non conoscevo, quelli che non mi appartengono.
Devo solo trovare un minuto al giorno ed essere felice, e non importa dove siano quei sessanta secondi di felicità ;
se in un sorriso di un bambino, o in un cane per strada che ti fa le feste, in un caffè al bar, o nello sguardo sfuggente di una sconosciuta per strada, o se in una telefonata inaspettata.
Devo solo capire che la felicità è l’attimo di quei sessanta secondi, sinceri, trovati per caso,
devo solo convincermi che venti3ore e cinquantanove minuti mi servono solo per respirare, devo fermarmi e trovare quel minuto al giorno che mi toglie il respiro.