“La legge è uguale per tutti”, è un principio Sacrosanto del nostro ordinamento, e non mi permetto di metterlo in discussione. Ma non si possono mettere sullo stesso piano dei furti commessi da criminali organizzati con quelli chi chi, in preda alla disperazione per la miseria, abbia commesso, sì, un grave errore ma per aver ceduto alla debolezza del momento di voler trovare una soluzione per poter comprare del pane da portare alla famiglia povera (peraltro con bambini senza un futuro). Questo no, NON LO ACCETTO. E parliamo tanto del carattere rieducativo della pena, previsto dalla nostra Costituzione e dal Codice Penale vigente. Ma come si può pensare che chi ha rubato per portare del cibo a casa possa non perseverare nella recidiva, se non gli si dà possibilità poi di lavorare in nessun posto?