Un pensiero che non mi abbandona: dove mi sorprenderà la prima pioggia della stagione? A casa? Per strada? In classe, durante una lezione? E in che parte del corpo mi colpirà la prima goccia? Di notte l’orecchio è teso a cogliere ogni più piccolo rumore.
Ma ci sono anche altre possibilità: rifiutare questa tortura. Non collaborare. Smettere di tormentare la ferita di questa attesa.
Alla lista delle cose perdute aggiungo stamattina, col cuore pesante: la libertà interiore.
Un altro giorno. Non ci sei. Non smetto di guardare il cielo. Come sei riuscito a trasformare il mondo intero in un’enorme morsa che, a poco a poco, si stringe intorno a me? Basta, basta, basta!
CHE TU SIA PER ME IL COLTELLO, DAVID GROSSMAN