In volo nel silenzio della natura, trasportati dal vento e dai sogni, è un viaggio in mongolfiera.
Stephen Littleword, Aforismi
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E’ l’alba. I primi raggi del sole stanno ormai illuminando lo scenario del decollo, la rugiada notturna inizia a dissolversi, una lieve nebbiolina quasi immobile avvolge le campagne. Il magico e antico rito del volo sta per compiersi; per molti, il sogno di vincere la forza di gravità sta per avverarsi. La realtà supera la fantasia, l’emozionante itinerario nel dedalo degli invisibili sentieri del cielo sta per iniziare.
Tutto ormai è pronto. Le sfavillanti lingue di fuoco prodotte dai bruciatori arroventano l’aria all’interno dell’involucro, in un tripudio di luci e colori che rompono il silenzio e sovrastano i suoni della natura. Il grande vascello del cielo si stacca dal suolo, docile e leggero come una piuma, agile come una farfalla, librandosi silenzioso, trasportato dalla brezza. In pochi secondi il pallone supera le cime degli alberi, le creste delle colline; lo sguardo dei passeggeri a bordo spazia ora su un orizzonte sconfinato. Il paesaggio svela pian piano i suoi angoli più nascosti e insospettati, come dalle pagine di un atlante geografico. Veleggiando sopra montagne e vallate, i colori appaiono ora più intensi, ora stemperati dal dorato diffondersi dei raggi del sole. Si vive in un’atmosfera magica e irreale, in una dimensione onirica, nel concretizzarsi di un sogno fatto chissà quante volte.
Si sale ancora, la cesta è un balcone ideale nello spazio, proteso verso l’infinito, le cime montuose più alte svettano bianchissime sopra la caligine delle basse quote, poi si ridiscende veloci, arrestandosi quasi a sfiorare le cime degli alberi. Sembra di stare appesi al cielo, senza peso e senza tempo, nel mondo dove gli uccelli tuffano le ali nelle nubi. Nulla ha il fascino antico e misterioso, discreto e arcano di un aerostato.
Marco Majrani, I palloni volanti
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La mongolfiera è un pallone che usa aria calda come gas di sollevamento. È la macchina volante più semplice insieme al deltaplano e al parapendio
Marco Majrani, I palloni volanti
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Il cielo è di cenere. Nebbia su per il fiume, nebbia giù per il fiume, nebbia che morde le mani della piccola fiammiferaia. I passanti dai ponti dell’Isola dei Cani guardano un infimo cielo di nebbia, avvolti essi stessi nella nebbia come in una mongolfiera sospesa sotto la nebbia bruna, ch’io non credea che morte tanta n’avesse disfatta. Odore di stazione e fuliggine.
Un’altra luce, più leggera. Mi sembra di intendere, attraverso la nebbia, il suono delle cornamuse scozzesi che si rinnova nella brughiera.
Altro lungo sonno, forse. Poi una schiarita, sembra d’essere in un bicchiere di acqua e anice…
UMBERTO ECO, La misteriosa fiamma della regina Loana
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Quando aveva scoperto di essere incinta di Titta si era sentita sopraffatta dalla disperazione e dal disorientamento: una mongolfiera sballottata a mezz’aria, sempre più lontano dalla giovinezza, fra nausee e occhiaie provocate da notti insonni per strilli gemellari intermittenti. L’unica persona con cui aveva avuto voglia di sputare il rospo, l’unica che non l’aveva offesa a morte pretendendo da lei il martirio sfigato e coatto della mamma a oltranza, era stata Ilaria. La più umana nella sua egoistica autosufficienza (che delitto imperdonabile cercare di bastare a se stessi), la più simpatica con le sue risoluzioni improbabili, proposte solo per farla sorridere, per tirarla su di morale con il consueto repertorio di frizzi e lazzi.
Alessandra Appiano, Amiche di salvataggio
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Se non siete tipi chiusi e bigotti ma piuttosto vi considerate di “larghe vedute”, se vi trovate spesso con la “testa tra le nuvole” ma desiderereste volare anche col corpo, ecco uno sport per scoprire e rinnovare l’affascinante spirito degli antichi pionieri votati alla conquista del cielo.
Sui banchi di scuola abbiamo appreso che l’invenzione della mongolfiera si deve ai fratelli Mongolfier alla fine del ‘700 e che i primi a tentare il “volo più leggero dell’aria” furono i francesi De Rozier e Laurent. Ma alcuni studiosi sostengono che il pallone ad aria calda fosse usato in Cina molti secoli prima e che già nel medioevo venissero usati palloni incendiari a scopo bellico. L’impiego del gas al posto dell’aria calda e l’introduzione del motore a scoppio nell’800, consentì l’invenzione dei dirigibili utilizzati soprattutto per fini militari.
La mongolfiera ad aria calda torna in auge in clima di pace, e nel 1962 a Saint Paul, nel Minnesota, in occasione di un raduno di palloni Vulcoon studiati dalla Raven Industries per uso militare, viene organizzata la prima gara per palloni ad aria calda. La prima mongolfiera viene importata in Italia da Franco Segre, un avvocato di Milano che all’età di 69 anni decide di attraversare mezza Europa con il suo pallone legato sul tetto della macchina. Sarà l’unico italiano a partecipare alla prima edizione dei campionati mondiali per palloni ad aria calda nel 1973 ad Albuquerque (New Mexico) giungendo 31° su 32 concorrenti.
Il primo campionato italiano si tiene a Scandiano (Re) nel 1988 e la costituzione della Fita (Federazione Italiana di Aerostatica, riconosciuta dall’Aeroclub d’Italia) risale al 1997.
In ambito sportivo le mongolfiere si sfidano districandosi tra vertiginose discese e rapide risalite con abilità e fantasia. Ogni competizione è composta da una serie di prove (5 al massimo) scelte da un direttore di gara in base alle condizioni ambientali e metereologiche. Il pilota deve individuare i bersagli sulla carta topografica, esaminare il vento, scegliere il punto di decollo, ipotizzare una strategia e infine istruire il proprio equipaggio.
Una volta in volo, lo scopo è quello di mirare i bersagli lanciando i marker (sacchetti dal peso di 80 gr) acquisendo un punteggio che varia in relazione alla distanza dall’obiettivo.
Le specialità principali sono “l’inseguimento” (es. la caccia alla volpe), “le gare a lunga distanza” e “i test di precisione”: il tutto nel rispetto di un complesso regolamento di gara e del codice di navigazione aerea. Le principali competizioni sono regolate da un’apposita commissione sportiva (CIA, Commission Intemationale d’Aérostation) che fa capo alla FAI (Federation Aéronautique Internationale) e si articolano in campionati nazionali, europei e mondiali.
Ogni anno poi, in ogni parte del mondo, si svolgono centinaia di raduni: lo spettacolo è inimmaginabile e sono immancabili momenti di aggregazione per appassionati e curiosi. L’International Balloon Fiesta di Albuquerque e la Biennale de l’Aerostation di Metz in Francia, sono solo due tra i più importanti, quelli che raccolgono il maggior numero di partecipanti provenienti da tutto il mondo.
Andrea, Pollarini Nextgames