Il pensiero scorre.
Il bello è se c’è un ricordo.
Siamo capaci di riviverlo.
Con tutte le emozioni in corso.
Con il suo procedere.
Senza perdere un attimo.
Di curiosità, di scalpore, di sorpresa.
Che ci fa tornare indietro.
All’inconfondibile leggerezza dell’essere.
Che non sa ribattere all’inconsueto.
Che si accomoda nella consuetudine.
Che accoglie la ritrovata meraviglia.
Di un mondo che ritrova la sua natura.
Nella differenza degli animi.
Nella incomprensibilità dell’ignoto.
Nella insostenibilità del diverso.
Nella incapacità di incorporare l’altro.
Ma se non è un ricordo. Allora è un’illazione.
Che tutto aspetta se non una giustificazione.
Che Ti fa spremere le meningi.
Molto spesso non si arriva a niente. Perché qualcosa sfugge.
La realtà può essere altrove. Non con noi.
E il ragionamento finisce su sé stesso.
Perché non aveva un gran fondamento.
Abbiamo perso tempo.
Ma questo ci servirà la prossima volta.
Quando ci renderemo conto. Che se non si parte dalla realtà.
Non si finisce nella realtà. E il grande pensatore è meglio.
Che si guardi solo allo specchio.
By myself 27/07/12 at 13:45