I suoi occhi si riempirono di lacrime e brillarono.
Per la prima volta li vidi risplendere alla luce del sole.
-C’è chi ha rotto i tuoi pilastri,chi se ne è dimenticato,chi ha cercato di tenerli su,
chi con un calcio li ha gettati a terra come se non avessero alcuna importanza,
chi li ha seppelliti,chi li ha scalfiti,chi li ha battuti…-
Mi guardò come se non l’avesse mai fatto in tutto quel tempo.
-Ma a te è data una possibilità.
Non al te bambino,che ormai ha le cicatrici addosso.
Non al te ragazzo,che è altrettanto ferito ed illuso.
Ma semplicemente a te.
Tu puoi non ricostruire,ma,riporre le fondamenta di questi pilastri.
Non al te ragazzo,che è altrettanto ferito ed illuso.
Ma semplicemente a te.
Tu puoi non ricostruire,ma,riporre le fondamenta di questi pilastri.
Puoi costruire quello che hai desiderato.
Ma puoi fare ancora una cosa.
Ma puoi fare ancora una cosa.
Puoi condividerlo.
Questo puoi regalarlo a te e a chi ci sarà con e dopo di te.-
Mi strinse la mano nella sua.
-E’ questo che fa di te un uomo forte.
L’esserti sporcato tra le macerie
ed esserne uscito vivo
con ciò che hai visto
e ciò che ancora puoi vedere.-
(Alessia Auriemma)