Colpa e senso di colpa sono argomenti inesauribili. Come psicologo delimito la mia indagine ad un preciso tipo di senso di colpa.
Quello di chi non si stima e che consiste nella cosciente o inconscia accusa a se stessi di essere sbagliati, di non valere abbastanza, di essere inadeguati alla vita. Si tratta di un senso di colpa che fa soffrire in misura maggiore o minore moltissime persone e che, quando è forte e permanente, costituisce uno dei nuclei determinanti di molte nevrosi.
Questo senso di colpa ha un’origine precisa, le colpevolizzazioni, anche involontarie, dei genitori. Questi, infatti, detengono, mediante l’uso delle colpevolizzazioni, il potere inconscio e multiforme di far nascere e crescere nel figlio il dubbio e talvolta la certezza di essere inadatto, per propria colpa, ad affrontare con successo le situazioni della vita.
Lucio Della Seta* Le origini del senso di colpa
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Non essere consapevoli della potenzialità distruttiva dei nostri comportamenti che fanno sentire in colpa i bambini significa poter infliggere loro ferite psichiche anche inguaribili, poiché la colpevolizzazione è lo strumento più potente che abbiamo per colpire qualcuno nella stima di sé.
Già molti secoli fa un estensore del Talmud osservava: “una ferita all’amor proprio equivale a spargimento di sangue”.
La colpevolizzazione è il metodo usato, di regola senza rendersene conto, per far sentire sbagliato qualcuno.
Lucio Della Seta* Le origini del senso di colpa
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Nell’insieme è un metodo ignobile anche se e di gran lunga il più usato nei rapporti di coppia e con i figli. È però vero che con i bambini ha una sua indispensabile utilità per promuovere l’attenzione intelligente e la coscienza morale, ma solo se adoperato consapevolmente, con calcolo e a fini educativi precisi, altrimenti è soltanto un crudele maltrattamento con gravi conseguenze.
Lucio Della Seta* Le origini del senso di colpa
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Il motivo cruciale per cui le colpevolizzazioni nell’infanzia sono pericolose è che esse vanno a risvegliare le angosce primarie del bambino: i terrori per le separazioni dalla madre. Queste angosce infantili costituiscono lo strato originario della sofferenza psichica dell’uomo e soltanto un loro superamento sufficientemente stabile
permette la salute mentale. Le colpevolizzazioni sono tra i fattori che – insieme ai traumi da abbandono, ai padri minacciosi, e alle madri fredde
– ostacolano o impediscono il raggiungimento di questa meta.
Lucio Della Seta* Le origini del senso di colpa
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senza rendercene conto, chiamiamo senso di colpa almeno cinque diversi sentimenti:
1) Il rimorso per un’azione ingiusta.
2) Il sentimento conseguente ad una brutta figura.
3) Gli stati d’animo di inferiorità ed inadeguatezza.
4) La paura di essere puniti.
5) L’angoscia primaria.
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(Freud) Non ha rilevato il fatto, che pure in genere gli era chiarissimo, che l’adeguatezza morale è solo una, e non la più forte, tra le mete che un individuo desidera raggiungere. L’ideale dell’Io è essere capace. Se non si sente capace si sente in colpa, e il contenuto della capacità è grande e vario e risente dei molti fattori presenti in una cultura, anche in conflitto tra loro.
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non è affatto detto che chi pensa così sia privo di valore. È soltanto che per le troppe colpevolizzazioni subite è dominato da questa
emozione di nullità. Il senso di colpa non è obbiettivo, persone abiette possono piacersi e stimarsi, altre, nobilissime, possono avere un’orrenda opinione di sé.
Lucio Della Seta* Le origini del senso di colpa
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Già in ogni bambino: “A causa dell’immaturità dei suoi organi, della sua incertezza e della mancanza di indipendenza, a causa del suo bisogno di dipendere da nature più forti, e per i penosi e frequenti sentimenti di subordinazione agli altri, si sviluppa un sentimento di inadeguatezza che traspare per tutta la vita”. Se poi l’ambiente familiare e sociale si comporta in modo da rinforzare e stabilizzare il sentimento di inferiorità si creerà una sofferenza psichica patologica. Ogni nevrosi può essere vista come il tentativo di liberarsi da un sentimento di inferiorità al fine di acquistare un sentimento di superiorità.
Lucio Della Seta* Le origini del senso di colpa
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Raramente Jung parla di sensi di colpa, e in riferimento alla possibilità per un uomo di essere concretamente colpevole di qualcosa, la sua saggia
opinione è che è ben poco possibile esercitare il cosiddetto libero arbitrio.
Ed è perciò difficile parlare sul serio di responsabilità morale di un individuo. Nel prendere delle decisioni, prevalgono la realtà esterna che è quella che è, e la costellazione delle forze psichiche interne dalle quali siamo vissuti in un determinato momento.
E pensava che l’uomo si sente in colpa quando, pur avendone la possibilità, non realizza se stesso per non affrontare le difficoltà e i rischi che alcune scelte di vita comportano.
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Un genitore che non realizza se stesso è inevitabilmente un colpevolizzatore efficace.
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A me è sempre parso insensato attribuire ai nostri antenati la responsabilità delle fatiche, delle sofferenze e della morte sulla terra, ma d’altra parte il fatto che moltitudini abbiano creduto e credano a una simile possibilità serve a dimostrare quanto possano essere allucinogeni e fuorvianti i sensi di colpa.
Lucio Della Seta* Le origini del senso di colpa
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Tutti conoscono una emozione sgradevole che ha preso, non so quando, il nome di senso di colpa
Lucio Della Seta* Le origini del senso di colpa
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Qui è lecito chiedersi: i nostri antenati hanno dato spiegazioni mitiche e poi religiose alla sensazione di colpa che li disturbava perché portatori di una funzione cosciente meno sviluppata della nostra oppure perché erano stati bambini? E ancora, un bambino di oggi, crescendo, ripercorre le tappe di sviluppo del pensiero dell’umanità?
Ma qualunque sia la risposta a queste domande credo si possa affermare che l’idea, o meglio la sensazione, che debba esistere un peccato originale, fa parte dell’organizzazione mentale del bambino.
Ogni bambino, per le modalità di pensiero che lo caratterizzano per molti anni e per la sproporzione fisica e mentale che c’è tra lui e gli adulti che si stagliano nel soffitto e nel cielo, ha un dio-padre e una dea-madre che lo allevano e lo educano secondo norme a lui sconosciute.
L’educazione è in gran parte la repressione e la punizione di trasgressioni ignote. Durante il lungo periodo in cui il bambino ha una certa coscienza di sé, ma non afferra ancora molti nessi di causalità, gli accade di essere frustrato o punito per “crimini” che, nel suo vissuto, nascono improvvisamente dal nulla con contorni vaghi o inafferrabili. Può solo rendersi conto, con paura e smarrimento, che qualcosa che dipende da lui ha offeso i genitori provocandone l’ira.
Lucio Della Seta* Le origini del senso di colpa
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Alcuni ritengono che il senso di colpa sia inevitabile perché connaturato all’uomo. Farebbe cioè parte della sua costituzione originale. In realtà, nel
senso di colpa, ciò che può essere connaturato all’uomo è soltanto il tipo di reazione dell’organismo quando c’è una ferita all’amor proprio e sconfitta dell’Io. Questo sì, il tipo di risposta, fa parte immutabile della natura umana, ma gli avvenimenti che la provocano no. Ad esempio non fa parte necessariamente della natura umana ferire l’amor proprio di un bambino.
Certo, gli avvenimenti che provocano la risposta sono talmente tanti, e quelli della prima infanzia davvero inevitabili che, di fatto, il senso di colpa è universale – e anche questo ha potuto far pensare che sia un’emozione innata – ma ciò non significa che l’uomo si senta in colpa autonomamente, comunque, indipendentemente dagli avvenimenti esterni presenti o passati.
Lucio Della Seta* Le origini del senso di colpa
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1 commento
Io credo che il senso di colpa dia piu’ sapore al peccato