Siamo in metrò, lontani ma gli occhi hanno già riflesso le nostre figure nelle pupille. Cosa ci trattiene di oltrepassare il sottile confine che divide l’infelicità dalla felicità?! Quanto siamo stupidi a soffocare il desiderio, basterebbe una scusa, un ciao, invece pilotiamo la nostra indifferenza per paura d’innamorarci lontano dal nostro giardino per non essere travolti dal piacere dell’amore. Stanchi forse di coltivare quell’unica pianta l’edera che si attacca a noi creandoci l’inquietudine di vederla poi nel tempo seccare. Intanto si fa sera, sopra di noi le stelle, si fa ancora più buio ed è ormai difficile trovarsi.
(Mirella Narducci)