Sono così, la mia sensualità viene da lontano, da vergini boschi, popolati da lupi, le cui fauci mai sazie si cibano di anime e di cuori. Proteggo il mio per lasciarlo nelle tue dita, nella sua trasparenza vedrai l’amore ancora puro nascondersi fra le tue braccia. Cosa mi porta a te, il dolore della solitudine o il ritorno di un ricordo, la speranza di fuggire dagli anfratti bui del tempo, che non concede soste. Movimenti innocenti diventano per te sensuali, questo mio corpo rinnegare non posso, ladra mi chiamano, ma soltanto di parole perché a nessuno mai, ho rubato il cuore.
(Mirella Narducci)