Nel mio zaino io tengo sempre tutto quello che ho segnato nella vita, c’è il mio piccolo pc che uso per suonare nei locali mentre bevo un drink, un paio di manette, un fischietto per chi non mi sente, un pacchetto di fazzoletti, il portafoglio con la mia carta di credito, piena di soldi ma che finisce in un momento, trovo carte di cioccolato, la lista della spesa, una matita per segnarmi i numeri di telefono, un biglietto con scritto mi hai fatto toccare le stelle nel letto, ti amo, ma non so chi sia, un filtro e una cartina, forse di qualche bimba minchia, un cd con le mie basi, un cd con brani mai evasi da qui, un cornetto, un vaffanculo per chi mi stà sul culo, una pistola con su scritto fuck you, carica per chi mi rompe il cazzo, una foto di me sul motorino di un amico con il casco, le chiavi e il suo mazzo, pastiglie per il mal di testa, dei profilattici per la festa, il mio libretto di poesie per rimorchiare infretta, un occhiale da sole, che uso anche di notte, un biglietto della metro, un altro già timbrato, ma che uso spesso, un libretto di inglese, uno di francese, l’altro di tedesco, una carta di caramella con una frase senza senso, un ago e filo per cucire la bocca di qualche cretino, un biglietto del treno milano roma, roma milano usato per una troia che prima amavo, il numero di telefono della mia etichetta, quello del marketing, quello di una valletta, il mio smartphone sempre collegato a facebook, dove tengo le foto dei miei amici, e quelle dei miei nemici, perchè non le cancello? perchè non ho sbatti e mi diverto a guardare le loro facce senza senso.
Credo di aver finito, te lo mostrerò ancora quando sarà pieno in un secondo momento.
(Ejay Ivan Lac)