“Ho l’impressione che non vi sia alcun interesse nel terzo millennio ad avere a cuore e preservare un progetto dimenticato chiamato Terra. Per salvare la Terra vi sono alcune necessità. Innanzitutto aver bisogno di lei e finora, più della Terra, sembra che abbiamo bisogno di tecnologia e marchingegni.
La Terra è come uno Stradivari, va suonato e non fracassato su una pietra, come stiamo facendo.
Occorre toccarla, palparla, in poche parole coltivarla.
Per ottenere questo risultato, cioè salvare la Terra, bisogna abbandonare il mito dell’oggetto e diventare tutti imprenditori di terra. Cioè non possiamo più pretendere di andare a comprare il cibo ma imparare a farcelo. Allora diventeremmo invincibili e autonomi. Certo è un’utopia ma quando crolleranno gli imperi delle banche, la Terra sarà la salvezza. E in quel momento la salveremo, non prima.
Una cosa non la proteggi se non ti interessa e perché ti interessi devi averne bisogno.
Dovremmo tutti diventare collezionisti di terra. Un metro quadrato di terra dovrebbe valere come un quadro di Van Gogh. E non per venderlo ad altri collezionisti, ma per la nostra sopravvivenza.
La musica di questo Stradivari preziosissimo sono i boschi, le acque, i prati, i campi. E la melodia che ne esce sono i prodotti che ci fanno vivere.”
Mauro Corona – “Coltivare i Prodotti che mangiamo nel nostro orto”
La Terra è come uno Stradivari, va suonato e non fracassato su una pietra…
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