Con il senno del poi potrei stilare un elenco di tutto quello che avrei voluto fare…
Dirgli quanto l’amavo,quando mi faceva arrabbiare,quando non mi piaceva che si comportasse in quel modo,avrei voluto stringergli la mano quando potevo e guardarlo negli occhi più a lungo,sussurrargli grazie più spesso,portarlo dove nemmeno gli angeli arrivano,abbracciarlo con più amore,parlargli apertamente,avrei voluto asciugare quelle lacrime che battevano sulla sua anima,lasciare che non mi fosse così vicino perchè non ne avevo bisogno,scavare più a lungo oltre quella linea che non mi faceva oltrepassare…E invece è stato il contrario…
E’ facile dire ciò che adesso darei per scontato.”Avrei” è un verbo così bello quando lo si pronuncia inutilmente.C’è una netta differenza con “aver fatto”. L’aver fatto è un atto di coraggio verso sé stessi e ciò che si ama.L’avrei è muto come una chitarra senza corde. Pensi di suonarla ma altro non fai che immaginare che suono abbia.
Ci sono certe melodie che resistono al tempo.Non si placano dinanzi a niente.
Quella che lui mi ha donato è fatta di gioia e dolore.Non sono stata capace di scriverne lo spartito ma ho trovato le parole,ora che le mie labbra hanno ripreso a muoversi.
Adesso so finalmente cosa intendevi con “il sapore delle note”.Le ho tradotte in parole.
L’ultima frase del testo è talmente incisa dentro di me che quando l’inchiostro si sbiadirà non verrà mai persa.
“Sei scivolato dal mio cuore senza darmi il tempo di costruirti delle ali”.
Hai lasciato questo compito al vento…Non è stato giusto,amore mio.
(Alessia Auriemma)