Vivere con consapevolezza!
Quante volte, quando leggiamo queste parole, ci sembra tutto chiaro, sembra che sia questo il segreto di una vita armoniosa, governata da una serenità che permea tutte le cose. Sì, ma come fare a vivere con consapevolezza?
Come ritrovarla nel trambusto della quotidianità, come riscoprirla nella gioia delle piccole cose?
Frank Kinslow svela nel suo libro una tecnica semplice ed immediata per risvegliare la consapevolezza e farla dimorare nel nostro quotidiano. Trovando il modo di rinvigorire il nostro organismo, e trovare uno slancio in tutto cio’ che facciamo.
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Imparando a essere consapevole nel giusto modo, potrai curare disturbi fisici come slogature, mal di testa, indigestioni, giunture doloranti; placare disturbi emotivi come gelosia, dolore, ansia e paura; assumere il controllo delle tue finanze, delle relazioni e anche della tua vita sessuale. Funziona pure sugli animali domestici. Il processo che sto per insegnarti è semplice, scientifico, facile da apprendere e immediatamente efficace. Non richiede che ti siedi in meditazione, pieghi il corpo in posizioni scomode o costringi il respiro in uno schema qualsiasi. Non devi far parte di un gruppo o pagare prestazioni. Non è nemmeno necessario che tu creda in esso per farlo funzionare. È una cosa che va oltre la fede. Tutto ciò è il Quantum Entrainment® (QE), un processo che sta aprendo menti e cuori in tutto il mondo al potere armonioso della consapevolezza pura.
Frank Kinslow – Il Segreto della Vita Quantica
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Questa è la promessa che ti faccio. Impara il processo del QE, praticalo come viene qui presentato e ben presto vedrai dei cambiamenti notevoli in tutte le aree della tua vita. Alcuni cambiamenti saranno previsti, ma la maggior parte giungerà come un dono inatteso. La gioia ti sorprenderà ripetutamente e sarai sempre ricolmo della tua pace interiore. Tutto nella tua vita sarà esattamente lo stesso, eppure in qualche modo sarai più amichevole, più altruista. I tuoi amici potrebbero osservare che sei diverso, più presente e generoso. Per quanto ti riguarda, i problemi – gli alti e bassi che hanno caratterizzato la tua vita sino a questo momento – saranno ora affrontati con un’accettazione interiore che permetterà loro di andare e venire in modo fluido, senza resistenze. La pace interiore sarà la regola, anziché una eccezione a lungo cercata e raramente trovata. La tua vita interiore diventerà notevolmente diversa, anche se esteriormente potrebbe non scorgersi alcun mutamento, a parte forse delle spalle più rilassate, un’andatura più sciolta e sicura, e soprattutto una luce sbarazzina nei tuoi occhi. Allora, dopo non molto tempo, guarderai alla tua vita e dirai a te stesso: “Sono io il miracolo”.
Frank Kinslow – Il Segreto della Vita Quantica
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1 commento
Nel frattempo apre il portafoglio di Frank Kinslow!!
Ogni tanto se ne esce qualcuno che cerca di confondere le acque e mischiare la vera scienza e ricerca scientifica, con qualche pseudoscienza commista a insegnamenti religiosi.
Davvero una bella poltiglia!!
In effetti, la scienza ha fatto entrare nella nostra visione del mondo idee molto lontane dal senso comune. Il tempo scorre diversamente per osservatori che si muovono uno rispetto all’altro; lo spazio si deforma ovunque ci sia una massa; un elettrone è allo stesso tempo un’onda e una particella; esistono regioni dello spazio-tempo da cui nemmeno la luce riesce a fuggire; il 95% dell’universo è fatto di roba completamente diversa da quella di cui siamo fatti noi; e via così. Le idee della scienza sono diventate sempre più stupefacenti col passare del tempo, soprattutto a partire dall’inizio del ventesimo secolo. Ma non è che fossero meno sconcertanti duecento, trecento o quattrocento anni fa. Newton sentì il bisogno di giustificarsi per aver ipotizzato una misteriosa azione a distanza tra i corpi (la gravità). L’elettromagnetismo sembrò una cosa magica ai contemporanei di Maxwell (tanto da alimentare correnti di pensiero tecno-spiritualiste le cui scorie sono talvolta ancora visibili in certa sottocultura contemporanea). E provateci voi a spiegare a uno che non ne sa niente che la Terra si sposta a velocità pazzesca nello spazio.
La divulgazione fa molto leva sulla natura sorprendente delle scoperte scientifiche, ed è giusto. Il problema è che il senso di meraviglia che la scienza è in grado di suscitare può anche prestarsi a distorsioni pericolose se non è maneggiato con cura: per esempio accompagnandolo allo sforzo di far comprendere in cosa consiste il metodo scientifico. Tra le manipolazioni più fastidiose, almeno per me, c’è quella di chi cerca sponda per le proprie convinzioni irrazionali, provando a usare la scienza contro se stessa. L’argomento è più o meno questo: se gli scienziati credono in [riempire questo spazio con un’idea contraria all’intuizione ma ritenuta valida scientificamente] perché io non posso credere a [riempire questo spazio con un’idea priva di qualunque supporto o addirittura impossibile da mettere alla prova]. Esempio: “Se voi scienziati credete alla materia oscura, perché io non posso credere agli unicorni?”. Una variante dell’argomento introduce un elemento storico: “Voi scienziati avete creduto in passato a idee poi rivelatesi false: chi vi dice che non stiate sbagliando ancora (e che invece la mia idea che esistano le fatine del bosco sia corretta?)”
Queste argomentazioni non stanno in piedi innanzitutto da un punto di vista logico: perché, infatti, chi la pensa così dovrebbe cercare avallo nella scienza – che evidentemente non ritiene un metodo valido di comprensione del mondo? Che gliene importa di mettersi a confronto con gli scienziati – che ritiene, lo si legge tra le righe, ostili in modo preconcetto alle proprie idee preferite? Non potrebbe credere semplicemente agli unicorni o alle fatine del bosco o a quello che gli pare, essendo fieramente e coerentemente anti-scientifico? Ma a parte questo, chi argomenta in questo modo ha le idee molto confuse sul modo in cui funziona la scienza. Che, in realtà, è tutto il contrario di un sistema di credenze. Gli scienziati non “credono” nella materia oscura, o nell’esistenza dei buchi neri. In effetti, la scienza è un metodo sviluppatosi esattamente per filtrare le idee, per separare quelle valide da quelle sbagliate. Il lavoro degli scienziati è solo per metà quello di produrre ipotesi, di escogitare idee anche lontane dall’intuizione immediata. Per l’altra metà – in realtà la più importante – è quello di criticare queste idee, le proprie e quelle dei colleghi, e di sottoporle a verifiche sperimentali riproducibili da chiunque, che possano chiarire se sono valide o meno. Gli scienziati si sono dannati per cercare le prove dell’esistenza dei buchi neri o della materia oscura. Sta a chi crede negli unicorni o nelle fatine del bosco fare altrettanto. In caso contrario, è liberissimo di “credere” alla loro esistenza, ma non di pretendere che essa faccia parte di un sapere condiviso e accettato dal resto dell’umanità. Il fatto che la scienza abbia sbagliato in passato e continuerà a sbagliare in futuro non è un bug, è una feature, come si dice. Non è un difetto: è la natura stessa del metodo scientifico e la ragione del suo successo. È chi si aggrappa a idee basate unicamente sul sentito dire, cocciutamente immutabili di fronte alle evidenze contrarie, che dovrebbe farsi qualche domanda in più sulla loro effettiva consistenza.