Il matto viene prima dello scrittore, dell’astrologo, dell’alchimista; in qualche modo, è la figura archetipa, l’esempio che costoro imitano.
È ovvio che non si valuta un matto: non si dice «costui è un matto ‘bravo’», non ci sono matti migliori di altri;
un matto è un capolavoro inutile, e non c’è altro da dire.
Il rumore sottile della prosa, Giorgio Manganelli