Ogni giorno mi sveglio nuovamente dal sonno
come fosse l’ultima volta.
Che cosa mi aspetti non lo so
e forse è deducibile da ciò
che nulla mi aspetta.
La nuova primavera è come quella passata.
So cos’è maggio
ma non ci faccio caso
non distinguo il confine fra giorno e notte.
Di notte fa soltanto più freddo
e il silenzio è lo stesso.
Sento voci di uccelli al mattino
mi addormento facilmente
per il grande affetto che provo per loro.
Chi mi è caro non è qui
e forse non esiste neppure.
Passo da un giorno all’altro
dal giorno alla notte
come una piuma
che l’uccello non si accorge di perdere.
Dalia Rabikovitch