Il cielo di un blu cupo si stendeva sopra Parigi come una stola di velluto. Mancava poco alle sei, stava spiovendo e mi appoggiai esausta al parapetto in pietra del vecchio ponte. Fissai assorta la Senna: il luccichio tremolante dei lampioni si rifletteva sull’acqua scura, magico e fragile come ogni cosa bella.
Dopo otto ore, migliaia di passi e migliaia di pensieri ero approdata in quel posto silenzioso. Ci avevo messo molto a capire che l’abisso di tristezza che pesava come piombo sul mio cuore non dipendeva soltanto da Claude che mi aveva lasciata. Avevo trentadue anni, e non era la prima volta che vedevo finire un amore. Me n’ero andata io, se n’erano andati loro, uomini migliori di Claude, lo schizzato.
Stavo realizzando che tutto cambia, tutto si dissolve, che uomini che mi avevano tenuta per mano a un tratto sparivano per sempre, che stavo perdendo il contatto con la realtà e tra me e l’universo infinito non c’era che un ombrello celeste a pois bianchi.
[Nicolas Barreau -GLI INGREDIENTI SEGRETI DELL’AMORE]
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Gli Ingredienti Segreti dell’Amore Nicolas Barreau |