Richiamai alla mente le tappe del breve viaggio in cui il mio corpo era stato assalito dai virus. Prima aveva cercato di buttare fuori tutto il calore – avendo la peggio nella lotta contro l’invasore – poi era riuscito a sconfiggerlo, aveva eliminato la malattia con il sudore e alla fine era guarito. Capii perfettamente di avere percorso tutto il cammino verso la guarigione, anche se a metà strada la situazione era stata così pesante da temere di non farcela.
Forse il giorno che non riuscirò a guarire e morirò, intraprenderò un altro cammino in un universo molto più grande.
Realizzai che il viaggio verso la guarigione, per quanto breve, era stato un’esperienza meravigliosa dall’inizio alla fine. Realizzai che anche nella monotonia della vita di tutti i giorni viviamo momenti a stretto contatto con la morte, e che la sofferenza è la prova del nostro essere. Nel vortice della malattia, ero sicura di avere annusato l’odore della morte, l’odore della fine. Un sentore flebile ma reale. E da lì, piano piano, avevo cominciato a ristabilirmi.
Mentre si guarisce, si percepisce qualsiasi cosa come una gioia.
Forse è il flusso della vita stessa che man mano riprende vigore.
Banana Yoshimoto * Delfini