Se era vero che i muschi non hanno radici e l’amore materno può nascere spontaneo, apparentenente dal nulla, allora forse avevo sbagliato a ritenermi incapace di crescere mia figlia. Forse anche chi aveva vissuto isolato e senza affetti poteva imparare ad amare profondamente al pari di chiunque altro.
Vanessa Diffenbaugh, “Il linguaggio segreto dei fiori”
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Non importa quello che possediamo ma il modo in cui sappiamo apprezzarlo.
Vanessa Diffenbaugh, “Il linguaggio segreto dei fiori”
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La tua vita comincia adesso. D’ora in avanti non potrai più incolpare nessuno a parte te stessa.
Vanessa Diffenbaugh, “Il linguaggio segreto dei fiori”
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Non mi fido, come la lavanda,
Mi difendo, come il rododendro
Sono sola, come la rosa bianca, e ho paura. E quando ho paura, lascio…
Vanessa Diffenbaugh, “Il linguaggio segreto dei fiori”
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“Le rose per la grazia e l’eleganza, la camomilla per emergere dalle difficoltà, la gerbera come l’allegria di un’inattesa speranza e i bouganville per la passione”
Vanessa Diffenbaugh, “Il linguaggio segreto dei fiori”
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“Cos’è l’infedeltà?” chiesi mentre svoltavamo in un sentiero orlato di rose gialle. Elizabeth si fermò. La guardai e mi accorsi che aveva un’espressione triste. Per un momento pensai di aver detto qualcosa di sbagliato, ma poi vidi che il suo sguardo era posato sulle rose, non su di me. Mi chiesi chi le avesse piantate. “Significa avere amici.. segreti”, disse infine. “Amici che non si dovrebbero avere.”
Vanessa Diffenbaugh, “Il linguaggio segreto dei fiori”
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Il vigneto era silenzioso. Hazel si staccò da lei e guardò oltre le viti, verso la casa. I suoi occhi assonnati seguirono la linea del tetto fino alle finestre dl primo piano. Quando si girò verso di me, ebbe un sussulto, come se si fosse dimenticata della mia presenza, poi sorrise: un lento, timido, raggiante sorriso. Tese le braccia verso di me e lanciò dei gridolini di gioia. Quel suono aprì una crepa nel guscio che mi avvolgeva il cuore, come un acuto infrange un bicchiere di cristallo.
Vanessa Diffenbaugh, “Il linguaggio segreto dei fiori”
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Quella sera Hazel avrebbe dormito per la prima volta con me. Le avrei letto una storia e l’avrei cullata sulla sedia a dondolo. Poi avremmo cercato di addormentarci. Forse mia figlia si sarebbe sentita intimorita e io inadeguata, ma ci avremmo riprovato, una settimana dopo l’altra. Con il tempo avremmo imparato a conoscerci e io avrei saputo darle – come ogni madre alla figlia – un amore imperfetto e senza radici.
Vanessa Diffenbaugh, “Il linguaggio segreto dei fiori”
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Il Linguaggio Segreto dei Fiori Vanessa Diffenbaugh |