E’ già sera, il treno sferraglia lentamente, ormai alla meta. Tra scambi e snodi s’avvicina a Roma, cinerina la città abbraccia i rami tortuosi dei binari che giungono in porto come fitte reti, alla stazione in fine giungono al termine. Dal finestrino sul treno, accompagnata dal ritmo cadenzato di ruote appena accelerate, guardo le case, le finestre, le luci che si avvicinano familiari, piene di vita, tra curve e ombre di palazzi mi avvicino alla meta.Lentamente serpeggiando si tocca il cuore di Roma, la gente il traffico, le luci ti destano dal torpore che il ritorno, atteso t’ha fatto sognare nella sera l’abbraccio caro della tua gente, dei tuoi ricordi. Ti senti figlio, bambino come quel giorno che una sera come questa tornando dalla colonia estiva avevi una gran voglia di scender lo scalino e toccar terra, gridando per la gioia ritrovata e l’esperienza passata.