Baciai le carnose tue labbra
e da esse venni rapito,
mentre voluttuosa l’essenza tua
inebriava i sensi miei
incendiandomi il cuore,
ma ne del fuoco,
ne di bruciar ebbi paura alcuna,
perché sapevo che l’amor
avrebbe alimentato all’infinito quell’incendio,
senza venirne mai da esso consumato.
Ed allor in preda alla passione
e dai sentimenti miei guidato, dissi:
“è dunque questo il decantato amor
di cui tutti parlan, ma che a pochi eletti
è dato di conoscer in tal misura.
Ringrazio quindi te,
o splendida creatura
che ha permesso a me di assaporare
il paradiso su questa terra dura.”