E’ nato in un giorno lontano, cresceva e mangiava cosi tanto che la sua forza prendeva forma di gigante. Il suo cibo era fiele di zuppe amare, non mai sazio nutriva l’odio, che mai satollo prepotente divenne tuo tiranno, attorniato dai satanaci fratelli, cresceva e le sue radici affondava in una presa ferrea, padrone d’ogni tuo senso. I suoi appetiti trovavano banchetti sempre ricchi e l’odio affamato di vendetta si serviva. Cucirò con l’acciaio la sua bocca, con forti grappe di ferro serrerò le sue immonde fauci e quando convinto che l’odio sia spento dolci lacrime laveranno quel volto e ogni sua piaga sarà ghirlanda d’amore.
Il volto dell’odio
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