Sentivi stupito il tiepido abbraccio del sole, nel tardo autunno di un tempo passato, sulla tua pelle ora di marmo.
Pensavi… forse è Natale tra le luci riflesse sull’asfalto bagnato e ti risvegliavi ancora una volta credendo fosse una vita normale.
Ma il capo era cinto di indelebile segno che non si cancella e di cui non ci si accorge nei giorni d’estate.
Solo che a te l’orologio girava più in fretta e strada insieme non ne abbiamo più fatta, così che giostre e balocchi si sono fermati.
Ricordi, tenevi per noi un sorriso incantato con le battute che spesso ci davi, tenace memoria o talento incompreso per cui eri un esempio per tutti.
Invece tu andavi un po’ più veloce e la nebbia negli occhi ti faceva annaspare. Ma quel che ora manca di te è la battuta scherzosa e l’incantato sorriso che non so cancellare.