Nella tiepida rena con le falangi ricoperte
ad assumere un’impronta sul fondo della sabbia
buone le lasci riposare, mentre il profumo d’un orto
di mare salmastro e pungente ti fa sentire che sei
vicino all’acqua, tanto vicino che lo sciacquio dell’onda
che batte sulla riva, intona per te dolci canzoni
cullando memorie antiche.
Il brusio degli echi marini esce dalle spume bianche
appena baciano la terra si sciolgono come neve al sole.
Natura che ti sovrasta e ti assorbe, nella tua fragile esistenza
ti senti domo, ogni rivolta scema difronte all’immenso.
Si ha desiderio d’un impatto, d’un coinvolgimento completo
il tuo essere non ti basta più, vuoi far tua la magnificenza
e il mistero della vita.
E’ allora che il tuo spirito si fa piccino e pensi al tuo Dio
che te ne ha fatto grazia, così per nulla.
(Mirella Narducci)