Quel tuo gatto falso e sornione, arrotolato nel cuscino guarda da due fessure taglienti i movimenti, d’un possibile attacco, pronto ad una difesa mai abbandonata. Anche quando fa le fusa e gode delle tue carezze, par celi malanimo, inquietudine. Mai lo senti arrivare passi vellutati fanno di lui un ombra vagante che appare e scompare come l’incostante luna. Fellone d’un felino, borioso porti nella tua natura la fierezza d’una stirpe selvaggia, solo la tua statura delude e fa di te il micio di mamma.
(Mirella Narducci)