La neve cadeva silenziosa al suolo, lentamente, gelida come sempre era stata.
Alit guardò lo spazio circolare dell’igloo dove Sami dormiva ancora, accoccolata nel sacco a pelo.
Uscì; sotto il peso degli scarponi il terreno innevato cominciò a cedere. I raggi del sole, riflessi da una miriade di gocce di rugiada l’abbagliarono. Si stiracchiò. Durante la notte non era riuscito a riposare bene. Ritornò indietro, sbirciò dentro la casa di ghiaccio. Sami non aprì gli occhi.
Così invece inizia: “Alit e il principe di Porpora”, a Dicembre, nelle librerie
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